Il
consiglio comunale di ieri (lunedì 30 novembre 2009) è stato lungo (quasi 6 ore!) e corposo (13 punti all'ordine del giorno!). Nonostante la mia intenzione non sia quella di fare il Paolo Diacono o il Marin Sanudo dei giorni nostri, mi soffermerò su alcuni punti che mi interessano particolarmente, come persona, come cittadino e come "persona e cittadino" impegnato da sempre in ambito socio-culturale e giovanile. Però dovrò farlo
in due post distinti, per non mescolare troppo le carte.
Mi libero subito di un po' di zavorra dicendo che la
proposta di revoca parziale delle due delibere relative al "caso Palazzetto" (quella del 2003 e quella del 2008), presentata e firmata dalla minoranza compatta (consiglieri Baldoni, Bozzetti, Mazzon, Moro, Squarcina, Simionato, Trevisan) non è passata. Il consigliere Grosso ha motivato la sua astensione al voto nel consiglio comunale aperto dicendo che durante la seduta gli erano sorti dei dubbi, che in questi 20 giorni ha approfondito la questione e che quindi ora si trova d'accordo con la maggioranza. Immagino si sarà chiarito anche con la consigliera Canonaco, che commentando il mio post
Palazzetto 5 imputava ironicamente la sua decisione ad altre, più stringenti (e non astringenti) motivazioni.