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domenica 20 maggio 2012

Colli Burle 4

Sabato 26 maggio a Combai


Dove sono Elmer, Herman, Bert, Tom e Charley,
l'abulico, l'atletico, il buffone, l'ubriacone, il rissoso?
Tutti, tutti, dormono sulla collina. 
Edgar Lee Master, La collina, in Antologia di Spoon River

Segnalo un evento al quale avrò l'onore di partecipare in qualità di "autore di poesie" (la parola "poeta" mi imbarazza sempre...): un evento molto suggestivo, per come si svolge (lettura a tappe, durante una passeggiata boschiva in notturna) e per il luogo in cui si svolge (bosco di Combai).

A leggere, assieme al sottoscritto, l'amico, compaesano e compagno di scorribande letterarie Roberto Cesaro.

Io leggerò dei testi (rigorosamente in dialetto) che mi furono ispirati 10 anni or sono dalla lettura dell'Antologia di Spoon River di Edgar Lee Master. Altro non posso dire...

Ecco invece il programma:

Ore 20: ritrovo in piazza a Combai con musica dal vivo, distribuzione lanterne (prenotate o acquistate in loco, fino ad esaurimento)

Ore 20.30: partenza passeggiata poetica nel Bosco (per i più piccoli intrattenimento con lettura sugli animali del Bosco)

Ore 22 circa: arrivo presso Borgo Colmellere, concerto del collettivo Moka da tre (www.mokadatre.com) e consigli del "librista errante"

La partecipazione è gratuita, ma si può contribuire con l'acquisto della lanterna (su prenotazione o in loco, se ne avanzano) o della maglietta Colli Burle 4.

Scarica il volantino
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mercoledì 9 maggio 2012

Vero o falso? (un anno dopo...)

«La lista “Per Quarto” si è già accovacciata e i suoi supporters attendono buoni buoni un posto nella nuova sede delle associazioni per poter estrinsecare in santa pace tutta la loro creatività musicale...» (dal blog di Gianni Bianchini)

«E io: "Maestro, che è tanto greve
a lor che lamentar li fa sì forte?".
Rispuose: "Dicerolti molto breve.

Questi non hanno speranza di morte,
e la lor cieca vita è tanto bassa,
che ’nvidïosi son d’ogne altra sorte.

Fama di loro il mondo esser non lassa;
misericordia e giustizia li sdegna:
non ragioniam di lor, ma guarda e passa".»

(Inferno III, vv. 43-51)


e invece no, ragionerò di loro...


«E io a lui: "Chi son li due tapini
che fumman come man bagnate ’l verno,
giacendo stretti a’ tuoi destri confini?"

"Qui li trovai - e poi volta non dierno -",
rispuose, "quando piovvi in questo greppo,
e non credo che dieno in sempiterno.

L’una è la falsa ch’accusò Gioseppo;
l’altr’è ’l falso Sinon greco di Troia:
per febbre aguta gittan tanto leppo".»

(Inferno XXX, vv. 91-99)


Tra ignavi e menzonieri, no savarìa dove cavàrghene par métarghene…