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giovedì 17 dicembre 2009

Solidarietà per Luca

In questi giorni c'è un gran parlare di solidarietà a Silvio Berlusconi. Nonostante sia dell'idea che avvenimenti del genere non facciano altro che abbassare ancor di più il livello del "fare politica" in Italia (e mi riferisco non solo al gesto in sé ma a tutto quello che c'è stato prima, che c'è ora e che ci sarà dopo), io la mia solidarietà voglio dimostrarla ad una persona di cui forse avete letto o sentito parlare nelle ultime ore in relazione alle dimostrazioni di protesta contro il summit sui cambiamenti climatici di Copenhagen, ma che quasi di sicuro non sapete essere un nostro compaesano.

Mi riferisco a Luca Tornatore, un giovane ricercatore in astrofisica all'università di Trieste, arrestato la sera di lunedì 14 dicembre all'uscita di un dibattito con Naomi Klein (l'autrice di NO LOGO) e Michael Hardt organizzato dal CJA in preparazione della giornata “Reclaim Power” del 16 dicembre.



Ho saputo questa cosa ieri pomeriggio da mia moglie, che l'ha letto sul giornale. Una veloce ricerca in rete mi ha confermato la notizia e fornito qualche dato in più per capire come fosse possibile che Luca, il mio vicino di pianerottolo, una delle persone più miti che abbia conosciuto negli ultimi tempi, padre di famiglia, ricercatore universitario "allievo" di Margherita Hack – come fosse possibile, dicevo, che Luca fosse stato arrestato con l'accusa di aver eretto delle barricate contro l'ingresso della polizia danese nel quartiere di Christiania, dove appunto era in corso il dibattito organizzato dal CJA.

Dalle notizie frammentarie che amici e colleghi di Luca sono riusciti ad ottenere dagli altri partecipanti al dibattito, pare che la "spedizione punitiva" della polizia dentro il quartiere, che ha portato all'arresto di circa 200 persone, sia stata conseguente proprio all'erezione di queste barricate, ad opera dei soliti facinorosi che però – a differenza di Luca – molto probabilmente al dibattito non erano presenti, e che dopo un primo scontro con la polizia si sono dispersi nel quartiere mescolandosi alla gente appena uscita dall'incontro con la Klein e Hardt.

La cosa strana è che Luca è stato l'unico a cui hanno confermato il fermo, negandogli il processo per direttissima e spostandoglielo al 12 di gennaio (il che significa quasi un mese di carcere!). La motivazione ufficiale è che due poliziotti l'hanno riconosciuto come uno dei "barricaderi": cosa molto improbabile se si tiene conto del freddo boia che fa in questi giorni a Copenhagen (costringendoti quindi a imbacuccarti come un escursionista polare), nonché dell'abitudine che hanno certi istigatori di camuffarsi per farla franca.

Il motivo ufficioso pare essere invece un altro: come scrive un suo collega di Trieste, Luca «era presente nelle assemblee organizzative prima del vertice, ha portato le competenze, la propria professionalità di scienziato che dei cambiamenti climatici si occupa e preoccupa, in questi giorni ha fatto mille interventi in pubblico, nelle assemblee nelle manifestazioni, ancora una volta esposto, non nascosto». Insomma, era una persona più scomoda delle altre perché parlava non (o non solo) per ideologia ma per conoscenza: e questo alla politica fa sempre un certo timore...

Non so a voi, ma a me il caso di Luca ricorda un po' quello di Galileo Galilei: certo, qui non c'è di mezzo una condanna a morte, ma comunque si tratta di un caso di intimidazione fatta attraverso lo strumento della privazione punitiva della libertà ai danni un uomo colpevole di opporsi pubblicamente alle scelte di pochi potenti, e per di più (o soprattutto) con le competenze per farlo.

Luca è uno scienziato, non è un politicante; Luca sa quello che dice e non ha paura di dirlo. Per questo (pensano loro) Luca va zittito. Per questo (dico io) Luca va sostenuto affinché lo lascino andare.

Esprimo quindi la mia piena solidarietà verso Luca e la sua famiglia (che probabilmente non potrà passare – a differenza nostra – un sereno Natale...).

Qualche link per chi vuole approfondire la questione (in alternativa, usate Google):

Gruppo su Facebook AIUTIAMO LUCA TORNATORE **ARRESTATO A COPENHAGEN

Appello per l'immediato rilascio del dottor Luca Tornatore su Carta.org

"Repressione a Copenhagen" di Naomi Klein su Repubblica.it

5 commenti:

  1. Inquietante. Solidarietà a Luca e alla sua famiglia.

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  2. Mi unisco all'appello di Solidarietà!!!
    Scandaloso tutto questo

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  3. Grande solidarietà a Luca che mette a repentaglio tutto se stesso, per il bene di tutti.

    Antonio

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  4. Scarcerare Luca!

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  5. E' un momento difficile per la democrazia in Europa, guai a chi mette a tacere i ricercatori!
    Tutta la nostra solidarietà a Luca Tornatore
    Marco, Linda, Lucia e Giulio Tamaro

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