CRONACA DI UN EVENTO CULTURALE ANNUNCIATO, MA DAI RISULTATI INASPETTATI. OVVERO: COME FARE BENE CON POCO.
Che notte, che notte quella notte!
Se ci penso mi sento le ossa rotte
(Fred Buscaglione)
Se ci penso mi sento le ossa rotte
(Fred Buscaglione)
Dire che Note al museo – l'evento organizzato dall'associazione culturale Diapason&Naima e dal Museo di Altino che si è svolto sabato 20 novembre – è andato molto bene è limitativo, o quanto meno non rende l'idea del valore "morale" che sta alla base di questo successo.
Infatti, se portare 400 persone in una sera d'estate sugli scavi di Altino per un concerto-tributo a Fabrizio De André può esser sembrato ai più un risultato "facile" (perché era estate, perché nel 2009 ricorreva il decennale dalla morte del grande "Faber", ma c'è anche da dire che il concerto iniziava alle 22, che era domenica e l'indomani la gente lavorava, e che aveva piovuto quasi tutto il giorno...), altrettanto facile non ci sembrava riuscire a invogliare la gente a partecipare numerosa ad un concerto che si sarebbe tenuto al chiuso del museo in una fredda serata di fine novembre.
Ma così aveva deciso il Ministero per i Beni e le Attività Culturali: 20 novembre "Musei in musica": apertura straordinaria e gratuita dei musei dalle 20 alle 2 di notte e musica per tutti. Pazienza se a Roma sarà una tiepida serata d'autunno mentre ad Altino ci saranno 5 gradi e una nebbia da finire nel Silone. È a Roma che si concentra il maggior numero di musei nazionali d'Italia, quindi... Ubi maior minor cessat.
È con questa preoccupazione – ma non con queste parole... – che a inizio ottobre mi chiama la dottoressa Tirelli, direttrice del Museo di Altino, chiedendo il nostro aiuto.