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venerdì 28 agosto 2009

Ponte di fine agosto



Con ordinanza urgente del Sindaco Marcassa, dalle 8 di questa mattina il ponte sul fiume Sile è stato chiuso al traffico in attesa delle prove di carico che ne decreteranno lo stato di salute definitivo, e di conseguenza il suo destino. Sicuramente questo non lo abbatteranno – caso mai lo "declasseranno" – anche perché ormai fa parte del paesaggio, e con i suoi quasi 100 anni (fu costruito nel 1912) è un pezzo di archeologia industriale.

Della questione ne parla ormai da giorni non solo la stampa locale (Nuova Venezia dell'11/8/09, del 23/8/09 e di ieri, 27/8/09) e la televisione (io almeno ho visto un servizio sul TG di Antenna3) ma anche la gente. Non tanto però quella di Quarto, che tutto sommato non è che possa subire grandi disagi dalla vicenda, quanto quella che vive in territorio roncadese, specie a Musestre e a San Cipriano, e che ogni giorno per più motivi transita sul ponte per venire a Quarto, anzi per "servirsi" di Quarto: della sua stazione dei treni, del suo casello autostradale, del suo accesso alla tangenziale, delle sue scuole (molti ragazzi di Musestre fanno le medie a Quarto), delle sue opportunità per il tempo libero (sport, musica, etc.). Per farvene un'idea, andate su www.roncade.it.

Negli ultimi anni, a causa di questa situazione (aggravata dal contributo di Casale sul Sile, che riversa sulle nostre strade il suo buon numero di "pendolari" ogni giorno), si è sviluppata in chi vive a Quarto una percezione di sovraffollamento del paese: nelle strade, nei parcheggi, nei treni, nei luoghi in cui si svolgono attività ricreative.

Ma si tratta appunto di percezione, perché stando ai dati ISTAT – pubblicati da Wikipedia nella pagina ufficiale del Comune di Quarto d'Altino – nell'ultimo decennio nel nostro paese c'è stato un rallentamento nella crescita della popolazione, che se dal 1991 al 2001 cresceva del 16% circa (da 6.234 a 7.228 residenti), dal 2001 al 2008 è cresciuta solo del 10% (da 7.228 a 7.993). Contrariamente il Comune di Roncade (sempre dati ISTAT elaborati da Wikipedia) tra 1991 e 2001 aumentava la sua popolazione di pochissimo (da 11.518 a 11.911), mentre dal 2001 sta galoppando a ritmi del 16% (dai 11.911 del 2001 ai 13.911 di fine 2008). Per non parlare del Comune di Casale sul Sile, che dal 1991 ad oggi continua ad aumentare la sua popolazione del 30% (7.375 nel 1991, 9.461 nel 2001, 12.418 a fine 2008).

A questo punto a uno vien da dire: fa bene il Sindaco di Quarto a chiudere il ponte se lo ritiene poco sicuro, obbligando gli abitanti di Musestre e San Cipriano a fare il giro per Casale per arrivare a Quarto: in questo modo i roncadesi capiranno quanto importante sia per loro quel ponte (e i più maliziosi aggiungono: quanto importante sia accelerare i tempi di realizzazione del nuovo ponte sul Sile, parallelo a quello dell'autostrada), e i casalesi capiranno cosa vuol dire dover fare i conti tutti i giorni con questa mole di auto e persone che si riversa sul tuo paese.

Quello che però mi chiedo io è questo: siamo sicuri che tutte queste persone siano, nel profondo, roncadesi e casalesi, e non siano piuttosto ex altinati (vecchi o nuovi, arrivati "dalla città" negli anni '80, quando Quarto era ancora campagna) che in quei paesi hanno trovato rifugio (ovvero: meno traffico, case più comode e mano care, più servizi alla persona o migliori, etc.)?

Io ho il sospetto che quello strano calo della crescita nella popolazione di Quarto d'Altino fotografato dall'ISTAT nasconda un dato poco confortante. Se teniamo infatti conto che negli ultimi anni a Quarto la proposta abitativa è aumentata, e non di poco (grazie al sistema: abbatti una casa e costruisci un condominio), come mai il tasso di crescita della popolazione non è aumentato come a Casale e a Roncade? Probabilmente perché tanti sono arrivati, ma molti di più se ne sono andati, e forse proprio a Roncade (anzi no: Musestre e San Cipriano) e a Casale. Gente che però è abituata ai "comfort" di Quarto, o semplicemente che a Quarto ha il resto della famiglia, o il lavoro, o il treno da prendere, o il corso di musica da seguire, o la squadra di pallavolo, o gli amici. Insomma: gente che ogni giorno deve attraversare quel ponte del 1912, a costo di farlo crollare.

Per ora il mio è un sospetto, ma mi riprometto di tornare sulla questione "dati alla mano".

1 commento:

  1. Se il ponte è pericoloso (e lo si stà accertando nuovamente), va chiuso. Perdere vite umane perchè si vuole risparmiare strada, è una follia.
    I disagi purtroppo sono innegabili per chi "usa" Quarto d'Altino senza volerci vivere (ricordo ancora quando vi era il problema dei "vicini di ponte" che venivano a Quarto a portare le loro immondizie nei nostri cassonetti...), ma come chi è rimasto a Quarto, ha fatto una scelta, dunque ora ne trae benefici o problemi.

    Chi si lamenta però, doveva farlo prima e non all'ultimo minuto, se il ponte per loro è un elemento così importante. E' da anni che il ponte ha problemi e si cerca in qualche modo di attenuarli (vedi il blocco della circolazione per i camion) in attesa di una soluzione definitiva. L'occasione di porvi rimedio anzitempo si è un pò sprecata, non sfruttando i lavori della terza corsia della A4 (e informandosi si può capire il perchè) ma qualcosa di farà prossimamente...
    Basta aspettare e confidare in chi fa il proprio lavoro. E ovviamente, restare informati, sempre :)

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