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domenica 6 settembre 2009

Palazzetto 2bis: l'opinione di Marco Simionato

A quanto pare non sono stato l'unico a storcere il naso di fronte all'ultimo numero di Rossa Idea. Lo conferma Marco Simionato, consigliere comunale della lista civica Unione Altinate, il quale dopo aver tentato invano di lasciare un commento al mio post «Palazzetto 2: "Non ci sto!"» (commento bloccato perché superava il numero di caratteri massimi consentiti) mi ha scritto un'e-mail.

Non potendo pubblicare per intero l'intervento (per non creare uno scomodo precedente, dato che è mia intenzione dare spazio a chiunque voglia intervenire nel dibattito mediante gli appositi commenti, senza limiti né censure), mi limiterò qui a riassumere la lunga lettera di Marco, rimandando chi volesse leggerla per intero a questo link.

Dopo una premessa nella quale Marco spiega la sua attuale posizione "politica" (e il ruolo che Rifondazione Comunista ha avuto all'interno della lista civica con la quale nel 2005 si è presentato alle elezioni comunali come candidato sindaco) e dopo aver spiegato come è nato e come è stato portato avanti il progetto della petizione relativa al Palazzetto (petizione che conferma essere stata "civica e indipendente"), entra nel cuore della questione.

Per praticità cito il passo:

Ma se è così, allora perché su Rossa Idea la petizione viene dipinta come un iniziativa di Rifondazione? È una domanda che mi sono fatto anch’io, e alla quale non ho una risposta precisa, non avendo partecipato alla realizzazione del giornale. Una leggerezza? Una rilettura troppo approssimativa? Una svista dovuta alla fretta di uscire con il giornale? Oppure, come ipotizzi tu stesso, un tentativo di strumentalizzazione per guadagnare un po’ del terreno perduto? Le persone che hanno visto il giornale e che hanno parlato con me, hanno tratto le tue stesse conclusioni e propendono per quest’ultima ipotesi. Io voglio riservarmi il beneficio del dubbio. Sono uscito da Rifondazione un anno e mezzo fa; ho lavorato per anni fianco a fianco con le persone che hanno scritto Rossa Idea. Sono persone intelligenti, che sanno dare il giusto peso alle parole e che fanno politica da parecchi anni. La battaglia intrapresa per la salvaguardia del palazzetto, dell’area verde e del campo polivalente, beni comuni della cittadinanza, è un espressione di partecipazione dal basso e protagonismo sociale della società civile altinate; credo che i compagni di Rifondazione siano ben coscienti del fatto che attribuirsi un ruolo inesistente di forza egemone nell’ambito di un movimento variegato ed esteso come questo, sia il modo migliore per perdere consensi e non per guadagnarli. I consensi, al contrario, si guadagnano lavorando con quel metodo descritto all’inizio dell’intervento e tanto apprezzato dai cittadini che ha portato alla costruzione della lista Unione Altinate. Per questo penso che quel “ABBIAMO RACCOLTO …” sia un errore madornale, ma che non ci sia la reale volontà di strumentalizzare i cittadini che si sono impegnati in questa causa; sarebbe un grande passo verso la cancellazione della presenza di Rifondazione a Quarto d’Altino. Per questo penso anche che non mancherà l’occasione per i compagni di Rifondazione di chiarire il significato di questa loro uscita con gli organizzatori della petizione e con la cittadinanza.


Spero anch'io, con Marco, che la redazione di Rossa Idea dia le sue spiegazioni. Personalmente, pur non dibutando della buona fede di Marco (che conosco da una vita e di cui ammiro l'onestà e riconosco lo sforzo che da anni sta mettendo nella sua attività politica, pur non condividendo sempre le sue posizioni) resto dell'idea che dietro a questa presunta "leggerezza grammaticale" («abbiamo raccolto» invece di «sono state raccolte») e a questa uscita "fuori tempo" (a giochi fatti invece che prima della raccolta delle firme) ci sia anche qui la politica del "provémoghe", la quale può essere fatta anche da persone intelligenti, le quali però sperano che "fuori" non ce ne siano altre pronte a coglierle in fallo.

Ad ogni modo credo che questa vicenda – sia essa un tentativo di strumentalizzazione oppure un «errore madornale» – insegni una cosa sola, e cioè: se "civico" non è anche "indipendente" (da partiti e corporazioni) fino in fondo, il pericolo di fraintendimenti è dietro l'angolo. Se poi qualcuno mi dice che a essere indipendenti c'è il rischio che nessuno ti ascolti – in Provincia, in Regione, a Roma... – io rispondo che in Italia di paesi con poche migliai di abitanti dove il concetto di politica "civica e indipendente" può esprimersi al meglio ce ne sono a sufficienza per far aprire le orecchie anche ai sordi.

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