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lunedì 18 ottobre 2010

S'io fosse sindaco...

Stando ai «rumors» raccolti dalla Nuova Venezia, sarei tra i possibili candidati sindaco alle prossime amministrative di Quarto. La cosa fa sorridere, ma a pensarci bene...



S'i' fosse foco, arderei 'l mondo;
s'i' fosse vento, lo tempestarei;
s'i' fosse acqua, i' l'annegherei;
s'i' fosse Dio, mandereil'en profondo...

(Cecco Angiolieri)


Anche se mi piacerebbe per una volta fermarmi a parlare di letteratura, oggi mi tocca parlare di sindaci: sindaci passati e sindaci futuri (il sindaco presente, per questa volta, lo lasciamo in pace...).

Iniziamo da quelli passati... La neonata associazione culturale Memoria Futuro (banco di prova di una delle probabili liste che si presenteranno alle prossime elezioni, come noto ormai ai più) mi chiede di divulgare la notizia dell'evento che ha organizzato per venerdì 22 ottobre, alle ore 20.30, presso il Crowne Plaza Hotel di Quarto d'Altino: "Tre sindaci in comune: Mauro Marcassa, Francesco Borga, Mauro Badalin".

[visualizza la locandina]

Pubblico e divulgo volentieri, e sicuramente parteciperò all'evento perché credo sarà un'occasione importante per carpire qualche "segreto del mestiere", e lo dico soprattutto per il sottoscritto visto che – e qui vengo ai sindaci futuri – ieri mattina ho appreso di essere uno dei candidati sindaco alle prossime elezioni comunali.


Giuro che non lo sapevo, eppure ecco qua l'articolo della Nuova Venezia, a firma di Marta Artico, completo di imprecisioni e contraddizioni (evidenziate in rosso, con personale commento tra parentesi quadre).

Elezioni a Quarto, i partiti scelgono i candidati
la Nuova di Venezia — 16 ottobre 2010 pagina 34 sezione: PROVINCIA

QUARTO D’ALTINO. Mancano sette mesi alle elezioni comunali che andranno ad eleggere il nuovo sindaco di Quarto d’Altino, i «rumors» sono tanti anche se per l’ufficialità è ancora troppo presto. Di certo c’è che il Pd si è già messo in moto. Una quindicina di giorni fa ha illustrato un manifesto alla cittadinanza e stampato volantini in distribuzione in questi giorni, nei quali sono tracciate le linee programmatiche del partito e fissati alcuni punti cardine. Il segretario Michele Calzavara ha incontrato il sindaco, mentre lunedì sera a discutere di futuro è stata la Civica Altinate, cioè il gruppo al governo e in scadenza di mandato [cioè sempre loro: Calzavara, il sindaco e gli altri della Civica Altinate...]. Il nome che ritorna più insistente, su cui punta il Pd, è quello di Silvia Conte, giovane ma decisa, già all’interno del direttivo del circolo altinate e che in quest’ultimo anno si è impegnata in prima linea nella battaglia contro l’inceneritore di Bonisolo. Prima dei nomi però - fa sapere il segretario - vogliamo trovare ampia condivisione sul progetto. «Riteniamo che sia doveroso innanzitutto annunciare il rinnovamento - spiega - far spazio ai giovani». In cima alla lista delle priorità del Pd ci sono lo sviluppo sostenibile, la qualità della vita e il turismo, motore in grado di far uscire dalla crisi. Ma anche la legalità, il rispetto delle regole e il concetto che la politica dev’essere nelle mani di pochi e non di tutti [ho capito bene? alla faccia della democrazia!]. «Abbiamo iniziato una serie di incontri ufficiali e non con le diverse realtà del paese (comitati, organizzazioni, partiti), proponendo un tavolo comune su cui confortarsi [personalmente avrei trovato più "confortevoli" delle sedie piuttosto che un tavolo, per di più comune...], siamo alla ricerca di una alleanza più larga e crediamo che la lista civica sia la soluzione che può consentirci di vincere, ma prima vogliamo che venga condiviso il nostro programma [sempre più democratici...], poi definiremo le persone: non abbiamo chiuso le porte a nessuno». Neanche la Lega ha ufficializzato il proprio candidato: è probabile che non sarà di Quarto, si vocifera di Marcon. Nel frattempo ha chiesto una sala per le riunioni. Sul versante della continuità amministrativa, c’è Franca Canonaco, attuale assessore al Bilancio. Il Pd è aperto alle proposte e pure alle primarie, deciso a lanciare [cosa? chi? dove? manca la fine della frase...]. I nomi non mancano sia nel centrodestra che nel centrosinistra. C’è l’ex vicesindaco Celestino Mazzon, oggi all’opposizione, per il Pdl Cristina Baldoni. Ritorna il nome di Mirko Toniolo, attuale presidente della polisportiva Annia, non legato a partiti ma anche quello di Mirko Visentin, presidente dell’associazione Diapason e Naima, tra i fondatori del «Progetto sociale» [«Quartiere Sociale», please...] e curatore di un blog. (Marta Artico)


Ad avvisarmi della cosa è stato mio papà, al telefono, mentre ero intento a lavare il pavimento di casa (cosa che non si addice molto a un candidato sindaco, ne convengo, ma tant'è...). Appoggio lo spazzettone, accendo l'iPod, leggo, e capisco tutto: si tratta del solito articolo in cui Marta Artico, con la scusa di mascherare un comunicato stampa del PD altinate da articolo di cronaca politica, mette assieme un patchwork fatto di «rumors» (sì, come quelli sull'iPhone...), di notizie ufficiose, di «si vocifera»... Insomma: tutte cose per cui non vale la pena una verifica preliminare presso i diretti interessati.

La stessa cosa era successa esattamente sei mesi fa, con l'articolo «Quarto pensa al prossimo sindaco» solo che questa volta, essendo stato chiamato in causa, ho dovuto quanto meno farmi una domanda: «Ma chi gliel'ha detta 'sta cosa alla Artico?».

La prima risposta che mi sono dato è che forse qualche esponente del «nuovo PD», dopo che per più volte negli ultimi tempi ha cercato di coinvolgermi nei suoi progetti – senza riuscirci – ha pensato che volessi – parafrasando l'Alighieri – «far parte per me stesso», e ha condiviso il suo pensiero con la nostra giornalista.

L'altra opzione è che Marta ha parlato con la sua collega del «Corriere del Veneto» Alice D'Este, la quale quasi un anno fa mi chiedeva di rispondere a un'intervista dal titolo "Se io fossi sindaco...". Intervista alla quale risposi con grande entusiasmo, certo. Peccato però che non si trattasse di "ipotizzarsi" sindaco di Quarto ma... di Venezia!

L'intervista alla fine non è uscita (ah, 'sti giornalisti...), ma visto che siamo in tema ne approfitto per pubblicarla.


Se io fossi sindaco di Venezia...

Se io fossi sindaco, farei molte delle cose già pubblicate nel libro "Se io fossi sindaco...", perché di sicuro qualcuno avrà proposto di stanare gli evasori fiscali e in questo modo "far cassa"; o di calmierare i prezzi; o di promuovere un turismo meno mordi e fuggi e più consapevole; o di ridimensionare il Carnevale (ormai non più "di Venezia", ma di sponsor e direttori artistici); o di avviare la raccolta differenziata porta a porta; o di installare impianti fotovoltaici nelle isole disabitate della laguna; o di creare le condizioni per far diventare gli universitari i nuovi cittadini di Venezia; o di ampliare il progetto "Incubatori d'impresa" a tutta la città, rivolgendolo specialmente ai giovani che vogliono avviare un'attività in proprio; o addirittura di concedere l'indipendenza a Mestre e alla "terraferma", puntando così al primato di "Venezia città a traffico automomobilistico zero", etc.

Tutte cose condivisibili, insomma, che qualsiasi futuro sindaco non potrebbe non tenere in considerazione.

Ma di mio cosa potrei aggiungere? Be', se io fossi sindaco... vediamo... se io fossi sindaco... ecco: istituirei un museo diffuso della tipografia, rintracciando i luoghi in cui operarono gli incisori, gli stampatori, gli editori che fecero di Venezia la capitale mondiale dell'editoria dagli ultimi decenni del '400 fino a quasi tutto il '500. Riporterei così alla ribalta nomi come quello del tedesco Giovanni Da Spira, primo stampatore ufficiale a Venezia, nel 1469; o del francese Nicolas Jenson, incisore dei primi migliori modelli di carattere romano, oltre che primo vero "imprenditore" tipografico della città; o del tedesco Erhard Ratdolt, sapiente impaginatore e inventore dei primi cataloghi di caratteri; o del laziale Aldo Manuzio, il primo editore nel senso moderno del termine; o dell'incisore bolognese Francesco Griffo, inventore del corsivo nonché di uno dei migliori romani attualmente ancora in uso (il Bembo), da cui trarrà ispirazione il parigino Claude Garamond per i sui famosissimi caratteri; o di Ottaviano Petrucci da Fossombrone, inventore della stampa musicale a caratteri mobili; o di Alessandro Paganini, editore del primo Corano a caratteri mobili arabi.

Parallelamente, inviterei i due istituti universitari veneziani (Ca' Foscari e IUAV) a istituire e promuovere corsi dedicati alla storia della stampa, della tipografia e dell'editoria, alla progettazione di caratteri tipografici (Type design), alla produzione editoriale, in modo da preparare professionisti del settore che possano poi trovare in città il luogo in cui mettere a frutto le proprie conoscenze e capacità. In questo modo si darebbe vita ad una nuova "industria pulita", fatta di idee, di creatività, di tecnologia, e Venezia potrebbe così tornare ad essere una delle capitali europee del libro e della grafica.


Trovo che quella di Se io fossi sindaco... sia stata un'iniziativa molto interessante: un esperimento di democrazia davvero diretta  (altro che primarie) e "open source", che pensavo di riproporre in vista delle elezioni a Quarto. Purtroppo però «rumors» e «si vocifera» mi vogliono impegnato in ben altro modo, e francamente non so se ce la farò con tutti questi impegni... – e poi come la mettiamo col conflitto di interessi?


«Questi non hanno speranza di morte,
e la lor cieca vita è tanto bassa,
che ’nvidïosi son d’ogne altra sorte.

Fama di loro il mondo esser non lassa;
misericordia e giustizia li sdegna:
non ragioniam di lor, ma guarda e passa».

(Dante Alighieri, Inferno III, vv. 46-51)


P.S. x Marta Artico: è la terza volta nel giro di un mese che parli di me o di cose che mi riguardano senza prima avermi interpellato (vedi la «questione della scuola di musica Diapason&Naima» sulla Nuova del 17 settembre e l'anteprima sulla lettera del sindaco in risposta alla richiesta del consiglio "aperto" su Quartiere Sociale sulla Nuova del 26 settembre). La prossima volta, per cortesia, contattami. Siamo amici su Facebook, hai la mia email, hai il mio numero di cellulare.... Basta anche che mi fai uno squillo: ti richiamo io.

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