La Conte, uscita con le ossa rotte dalle elezioni regionali, riparte in quarta con un qualcosa che viene spacciato per "Bilancio partecipato" ma che non è altro che pura propaganda elettorale. A quanto pare la crisi non batte mai alla porta dei venditori di fumo...
Oggi pomeriggio sono stato a uno dei quattro incontri sul «Bilancio partecipato» promossi per questa settimana dall'amministrazione. Presenti, esclusi gli addetti ai lavori, 8 persone (me compreso).
Che la Conte e i suoi avessero un'idea tutta loro di concetti come partecipazione e condivisione (tanto fumo, poco o niente arrosto) me n'ero già accorto al primo incontro "partecipato" sul PAT, di cui trovate un resoconto qui, ed oggi ne ho avuto la conferma all'ennesima potenza.
Tanto per essere chiari:
Il Bilancio Partecipativo o partecipato è una forma di partecipazione diretta dei cittadini alla vita politica della propria città, consistente nell'assegnare una quota di bilancio dell'Ente locale alla gestione diretta dei cittadini, che vengono così messi in grado di interagire e dialogare con le scelte delle Amministrazioni per modificarle a proprio beneficio. [fonte Wikipedia]
Uno degli esempi più famosi di bilancio partecipato italiano è quello del comune di Capannori, in provincia di Lucca, ben descritto in questo articolo pubblicato nel 2012 sul Fatto Quotidiano.
Tornando – purtroppo – a Quarto e all’incontro di oggi pomeriggio, niente da dire sull’interessante ed esaustiva esposizione dell'assessore-non-eletto Sartoretto; peccato che solo di questo si sia trattato: di una semplice esposizione di dati, in un continuo confronto tra il bilancio del 2010 (ultimo consuntivo della giunta Marcassa) e quello del 2015.
Non si capisce quindi la profusione del sostantivo condivisione (nelle sue diverse declinazioni verbali, aggettivali o sostantivali), di cui la Conte si è riempita la bocca nell'introduzione: se è già tutto deciso, cosa condividiamo? cosa partecipiamo a fare?
Ad ogni modo, quando è apparsa la slide "Cosa abbiamo fatto in questi anni" ho salutato e me ne sono andato, perché di sciropparmi un comizio elettorale travestito da incontro pubblico non avevo proprio voglia.
Ma c'era da immaginarselo: che altro scopo – se non elettorale – può avere un percorso di bilancio partecipato fatto a un mese dalla chiusura dell’ultimo bilancio di previsione del mandato amministrativo? e per di più fatto in questo modo?
A quanto pare la Conte ha già rimosso – e vuol far rimuovere al più presto anche a noi – la batosta elettorale di un mese fa alle regionali, ed è già proiettata, come se niente fosse successo, a riconfermare l'unica sedia che le è rimasta sotto il sedere.
Quindi, come diceva Renzo Arbore in un famoso spot sulla birra degli anni ’80: «Meditate, gente. Meditate!»